Frequently Asked Questions

Mercato libero

Il mercato libero è un mercato in cui tutte le persone che desiderano attivare una fornitura di energia elettrica o gas possono scegliere a quali condizioni economiche e da quale venditore acquistare questo servizio.
È quindi un mercato in cui sono presenti più fornitori ognuno con le proprie offerte dove a garantire la tutela dei clienti finali ci pensa la AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato).
Il passaggio a questo tipo di mercato non richiede interventi straordinari: significa semplicemente cambiare fornitore, ma impianto e contatore rimarranno esattamente gli stessi.

 

Prima di tutto guarda sulla tua bolletta se la tua fornitura fa parte del mercato libero o del mercato tutelato. Nel Mercato Tutelato, l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA) stabilisce i costi e le condizioni dei contratti energetici. Nel Mercato Libero, invece, i costi e le condizioni contrattuali sono fissati direttamente dai fornitori di energia. Questo significa che hai la possibilità di scegliere il fornitore e l’offerta che meglio si adattano alle tue esigenze.

Incentivi, detrazioni ed altro ancora

In caso di disagio economico, il bonus può essere richiesto da clienti domestici intestatari di un contratto di energia elettrica per l’abitazione di residenza ed appartenenti:

  • ad un nucleo familiare con indicatore ISEE non superiore a 9.530 euro
  • ad un nucleo familiare con più di 4 figli a carico e indicatore ISEE non superiore a 20.000 euro

In caso di disagio fisico possono ottenere il bonus i clienti domestici affetti da grave malattia o presso i quali viva una persona costretta ad utilizzare apparecchi elettromedicali salvavita. Il bonus viene concesso indipendentemente dalla fascia di reddito del richiedente.

Gli interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti utilizzanti generatori di calore a condensazione, pompe di calore e/o generatori di calore alimentati da biomassa (1.C., 2.A. e 2.B.) sono incentivabili qualora l’intervento preveda la sostituzione totale o parziale dell’impianto pre-esistente. La sostituzione parziale consiste nella sostituzione di almeno uno dei generatori pre-esistenti, di potenza compatibile con il componente che verrà installato. Non si riterranno idonee sostituzioni di componenti che, nella configurazione ante-operam, erano di potenza sensibilmente inferiore, se non saranno suffragate da opportuni documenti tecnici volti a dimostrare che l’intervento non celi, agli effetti, una nuova installazione. (Fonte: GSE)

E’ possibile usufruire della detrazione fiscale per interventi di riqualificazione energetica (65%) se non si trasmette la comunicazione a ENEA nei tempi previsti, ovvero entro 90 giorni dal termine dei lavori? La sentenza 5330/09/2018 della CTR (Commissione Tributaria Regionale) della Lombardia afferma che il diritto del contribuente di usufruire dell’Ecobonus non può essere negato a causa del ritardo in un adempimento di natura formale, in quanto “è certamente finalizzato a consentire il controllo sulla sussistenza dei presupposti per fruire della detrazione ma non costituisce il presupposto giuridico della legittimità dell’agevolazione fiscale, rappresentato invece dalla natura della spesa portata in detrazione e dall’effettivamente sostenimento della stessa.”

La sostituzione parziale o integrale di un vecchio climatizzatore con uno nuovo a pompa di calore rientra, in generale, tra gli interventi finalizzati al conseguimento di risparmio energetico per i quali si può chiedere la detrazione del 50% delle spese sostenute (Bonus Casa). Infatti, l’intervento può essere assimilato alla manutenzione straordinaria. Qualora il nuovo impianto abbia determinate caratteristiche tecniche lo stesso intervento di sostituzione può rientrare, in alternativa, tra quelli per i quali è prevista la detrazione del 65% delle spese sostenute. In particolare, per richiedere l’Ecobonus, l’intervento deve rispettare i valori limite indicati nella tabella 1 dell’allegato F al decreto interministeriale del 6 agosto 2020. Non è possibile chiedere contemporaneamente entrambe le agevolazioni.

In questi casi, si perde il diritto alla detrazione se non si comunica all’Agenzia delle Entrate che i lavori si protraggono per più anni? Se si dimentica di inviare all’Agenzia delle Entrate la comunicazione per lavori finalizzati all’efficienza energetica che si protraggono per più anni non si perde il diritto alla detrazione. L’obbligo di inviare la comunicazione è stato soppresso dal Decreto Semplificazioni Dlgs 175/2014.

L’installazione di un condizionatore a pompa di calore su immobili residenziali, trattandosi di un impianto di climatizzazione invernale ed estiva, rientra tra gli interventi di manutenzione straordinaria per i quali si può usufruire della detrazione Irpef indicata nell’art. 16-bis del Tuir, secondo Fisco Oggi, la rivista online dell’Agenzia delle Entrate. La detrazione è pari al 50% della spesa sostenuta e va ripartita in dieci quote annuali costanti e di pari importo nell’anno di sostenimento della spesa e in quelli successivi. L’intervento consente di usufruire anche della detrazione per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici, in presenza delle condizioni previste dalle disposizioni che regolano questa agevolazione. Si consiglia, in proposito, di consultare la Guida pubblicata dall’Agenzia delle entrate.

I requisiti generali che l’edificio deve possedere per poter usufruire della detrazione sono:
– deve essere “esistente”, ossia accatastato o con richiesta di accatastamento in corso
– in regola con il pagamento di eventuali tributi (ICI / IMU)
– dotato già di impianto di riscaldamento
L’intervento deve configurarsi come sostituzione (totale o parziale) del vecchio impianto termico e non come nuova installazione.
Per poter considerare una pompa di calore ad alta efficienza devono essere rispettati i parametri minimi di efficienza energetica indicati nell’allegato I del DM 06/08/2009.
– COP (per pompe di calore funzionanti in solo riscaldamento)
– COP ed EER (per pompe di calore che funzionano sia in riscaldamento che in raffreddamento)
Per il 2014 i valori minimi di COP e EER delle pompe di calore aria/aria sono i seguenti:
funzionamento a caldo COP >= 3.9 (ON/OFF) – COP >= 3.705 (INVERTER)
funzionamento a freddo EER >= 3.4 (ON/OFF) – EER >= 3.23 (INVERTER)
In questa agevolazione sono compresi anche gli interventi riguardanti la trasformazione degli impianti individuali autonomi in impianti di climatizzazione invernale centralizzati con contabilizzazione del calore. È esclusa, invece, la trasformazione dell’impianto di climatizzazione invernale da centralizzato ad individuale o autonomo. Non sono agevolabili le installazioni di sistemi di climatizzazione invernale in edifici che ne erano sprovvisti, oppure interventi che prevedono il mantenimento della caldaia e la sostituzione del solo condizionatore.

Il cliente deve conservare i seguenti documenti:
– certificazione del produttore che attesti il rispetto dei requisiti di COP ed EER
– fatture relative alle spese sostenute
– ricevuta del bonifico bancario o postale, che rechi come causale il riferimento alla legge, il numero della fattura e relativa data, oltre ai dati del richiedente la detrazione e del beneficiario del bonifico
– ricevuta dell’invio effettuato all’ENEA (codice CPID)
– schede tecniche
– originali degli Allegati inviati all’ENEA firmati
– scheda informativa dell’intervento (Allegato E al D.M. 07.04.08)

Un “edificio”, ai sensi del D.Lgs. 192/05 è un sistema costituito dalle strutture edilizie esterne che delimitano uno spazio di volume definito, dalle strutture interne che ripartiscono detto volume e da tutti gli impianti e dispositivi tecnologici che si trovano stabilmente al suo interno; la superficie esterna che delimita un edificio può confinare con tutti o alcuni di questi elementi: l’ambiente esterno, il terreno, altri edifici; il termine può riferirsi a un intero edificio ovvero a parti di edificio progettate o ristrutturate per essere utilizzate come unità immobiliari a sé stanti. Ancora, è “esistente”, se risulta accatastato o se almeno è stata presentata domanda di accatastamento e se viene pagata l’IMU (ex ICI) , se dovuta. Si ricorda che la regolarità contributiva deve riguardare il pagamento ICI / IMU dal 1993 ad oggi.

E’ un edificio dotato di un impianto termico che risponde alla definizione del DL 4 giugno 2013, 63 che qui si riporta: “Impianto termico è un impianto tecnologico destinato ai servizi di climatizzazione invernale o estiva degli ambienti, con o senza produzione di acqua calda sanitaria, indipendentemente dal vettore energetico utilizzato, comprendente eventuali sistemi di produzione, distribuzione e utilizzazione del calore nonché gli organi di regolarizzazione e controllo. Sono compresi negli impianti termici gli impianti individuali di riscaldamento. Non sono considerati impianti termici apparecchi quali: stufe, caminetti, apparecchi per il riscaldamento localizzato ad energia radiante; tali apparecchi, se fissi, sono tuttavia assimilati agli impianti termici quando la somma delle potenze nominali del focolare degli apparecchi al servizio della singola unità immobiliare è maggiore o uguale a 5 kW. Non sono considerati impianti termici i sistemi dedicati esclusivamente alla produzione di acqua calda sanitaria al servizio di singole unità immobiliari ad uso residenziale ed assimilate”.

Gas e Luce

Se l’utenza è già allacciata alla rete di distribuzione, il venditore trasmette entro due giorni lavorativi la richiesta di attivazione al distributore locale, che deve attivare la fornitura entro cinque giorni lavorativi dal momento in cui riceve la richiesta, completa della documentazione prevista.

Bisogna fare una voltura quando non c’è alcuna discontinuità nell’erogazione della luce. Ad esempio, se hai affittato una casa ed entri immediatamente dopo la partenza dell’inquilino precedente, o se vivi in condivisione e il coinquilino a cui è intestata la bolletta si trasferisce. Con la voltura potrai ovviamente decidere di modificare le tariffe a tuo vantaggio, se sei a conoscenza di un’offerta migliore rispetto a quella presente. Sebbene non sia obbligatorio eseguire contestualmente alla voltura un cambio di fornitore, questa può essere un’ottima occasione per farlo e risparmiare di più. È necessario invece fare un subentro quando vai a vivere in una casa che è stata vuota per un certo periodo e l’inquilino precedente ha chiuso i contratti di fornitura. In questo caso puoi scegliere il fornitore che vuoi, e rivolgerti sia al servizio di maggior tutela che al mercato libero, a seconda di quello che ritieni più conveniente.

L’attivazione della fornitura di gas è l’operazione che permette al cliente finale di prelevare gas dalla rete di distribuzione da usare nel proprio impianto. La fornitura viene attivata entro 10 giorni dalla ricezione della domanda.

L’attivazione del servizio di fornitura del gas deve essere richiesta ad una società di vendita che provvederà a contattare un distributore. L’intera procedura segue iter precisi e viene conclusa in circa 12 giorni.

È necessario inviare una richiesta allo sportello per il consumatore, istituito dall’ARERA o contattare il distributore locale, che avrà 30 giorni per rispondere alla richiesta.

I contatori elettrici sono dotati di un meccanismo che interrompe temporaneamente l’alimentazione di energia quando viene superata la potenza stabilita nel contratto di fornitura, aumentata del 10% come franchigia. Ad esempio, per la maggior parte delle abitazioni italiane, se la potenza impegnata è di 3 kW, il contatore interviene se viene superata istantaneamente una potenza di 3,3 kW.
Per evitare queste interruzioni o per risparmiare sulla bolletta, i clienti domestici possono ora scegliere la potenza impegnata più adatta alle proprie esigenze.
Dal 2017 è disponibile un numero più ampio di livelli di potenza, con scatti di 0,5 kW per le fasce più popolate dell’utenza domestica. Il cliente può quindi scegliere:
• da 0,5 fino a 6 kW di potenza impegnata a scatti di 0,5 kW
• da 6 a 10 kW di potenza impegnata a scatti di 1 kW
Per potenze superiori, gli incrementi sono a scatti di 5 kW. Una delle ragioni principali per modificare la potenza contrattuale può essere la volontà di migliorare il comfort e l’efficienza energetica della propria abitazione, installando nuove apparecchiature elettriche, come pompe di calore e piani di cottura a induzione, riducendo il rischio di interruzioni della fornitura.
Ma come può un utente sapere quale potenza scegliere rispetto ai comuni 3 kW? Per aiutare a prendere decisioni informate, da alcuni anni la bolletta della fornitura di energia elettrica include l’indicazione del “livello massimo di potenza prelevata” per ogni mese di fatturazione e, almeno una volta all’anno, fornisce dettagli sui livelli massimi di potenza prelevata negli ultimi 12 mesi.

Bollette e consumi

Per confrontare le offerte luce e gas è necessario basarsi non solo sull’analisi del prezzo della materia prima, ma anche sul parallelo tra i vari bonus, promozioni e vantaggi proposti dagli operatori del mercato libero.

È importante sapere quanto consumano i propri elettrodomestici se non si desidera avere brutte sorprese in bolletta e si vuole capire quanto è grande il loro impatto sull’ambiente in termini di emissioni.

Per confrontare le offerte luce e gas è necessario basarsi non solo sull’analisi del prezzo della materia prima, ma anche sul parallelo tra i vari bonus, promozioni e vantaggi proposti dagli operatori del mercato libero.

Il codice POD indica il punto fisico in cui l’energia viene consegnata dal venditore e prelevata dal cliente finale. Ad ogni contatore è associato un solo codice che rimarrà invariato, anche se cambia il titolare della fornitura.

Cos’è un codice PDR? Il PDR, o Punto di Riconsegna, è il codice numerico nazionale che identifica univocamente il punto fisico in cui il gas viene consegnato al cliente finale e assegnato direttamente dal distributore.

Sistemi per l'efficientamento energetico

Il catasto degli impianti termici, al servizio di cittadini, operatori del settore e autorità competenti, raccoglie gli adempimenti degli obblighi amministrativi legati alla normativa vigente per le attività di installazione, manutenzione e ispezione sugli impianti termici. Il catasto, su base regionale, controlla la regolarità delle operazioni di manutenzione e verifica degli impianti termici, grazie all’attività dei professionisti e il concorso di enti locali, provincie e comuni. Nato per la manutenzione e il controllo delle caldaie, con il decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 74* la sua attività è stata estesa agli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici (edilizia pubblica e privata). Ogni regione si dota del suo Catasto degli Impianti Termici, che si occupa, tra le altre cose, anche dei Libretti di impianto.

Solo il personale in possesso della certificazione F-gas può effettuare i controlli sulle perdite di gas refrigerante delle apparecchiature.
È obbligatorio dal 2013 presentare ogni anno al Ministero dell’Ambiente la Dichiarazione F-gas, contenente informazioni riguardanti la quantità di emissioni in atmosfera di gas fluorurati relativi all’anno precedente sulla base dei dati contenuti nel registro di ciascuna apparecchiatura.
Le operazioni di verifica e controllo delle eventuali perdite di gas refrigerante possono essere effettuate solamente dal personale certificato F-gas e iscritto al Registro Nazionale delle persone delle imprese certificate.
Sul sito Gas fluorurati ad effetto serra – Registro Nazionale all’indirizzo http://www.fgas.it/RicercaImprese è presente un elenco delle imprese in possesso della certificazione F-gas.
È possibile fare una ricerca impostando i filtri di regione e provincia, alla voce “Attività” scegliere “303/2008” che fa riferimento al regolamento relativo alla climatizzazione (Attività di installazione, manutenzione o riparazione di apparecchiature fisse di refrigerazione, condizionamento d’aria e pompe di calore contenenti taluni gas fluorurati ad effetto serra svolte ai sensi dell’articolo 2 del Regolamento CE n. 303/2008). Alla voce “Profilo” impostare “in possesso di certificato”; apparirà un elenco di aziende divise per comune e cliccando su ciascuna il numero di certificato, la data di emissione e di scadenza e tutti i dati relativi all’impresa (Camera di commercio di competenza, ragione sociale, indirizzo ecc.).

Il climatizzatore a pompa di calore è un climatizzatore che riesce sia a raffreddare che a riscaldare un ambiente. Questo tipo di macchina può essere sia on-off sia Inverter. Per riscaldare un locale si ha nella macchina un’inversione del ciclo frigorifero: è come se il climatizzatore cercasse di raffreddare l’esterno, il calore prodotto in questa fase viene quindi rilasciato all’interno e l’ambiente si riscalda.

Un climatizzatore on/off funziona alternando periodi di attivazione della macchina a periodi di disattivazione. Ad es. la macchina si attiva quando la temperatura all’interno del locale climatizzato sale oltre 1,5° rispetto alla temperatura impostata per poi spegnersi quando la temperatura scende sotto quella impostata di 1,5°; in pratica la macchina “attacca e stacca” esattamente come fa un frigorifero domestico.

La Classe di consumo energetico detta anche Classe di efficienza energetica è una suddivisione della scala di consumi degli elettrodomestici normata dall’Unione Europea. Essa indica appunto il rapporto tra l’energia consumata e l’energia resa da un climatizzatore tramite lettere dalla A alla G, dove la classe A sta ad indicare che l’apparecchio, a parità di energia resa, ha consumi di funzionamento molto ridotti, mentre la G indica consumi elevati. Le classi di efficienza energetica dei climatizzatori sono definite dalla direttiva europea 2002/31/CE in base all’EER (in raffrescamento) e al COP (in riscaldamento) del climatizzatore. La dicitura doppia classe A è utilizzata per definire climatizzatori con pompa di calore che sono in classe A sia in raffrescamento (EER) sia in riscaldamento (COP).

L’efficienza di un climatizzatore nel funzionamento a freddo è misurata dall’indice di efficienza elettrica “EER” (Energy Efficiency Ratio); nel funzionamento a caldo è misurata dal coefficiente di prestazione “COP” (Coefficient of Performance). Un valore di EER pari a tre vuol dire, ad esempio, che per ogni kW d’energia elettrica consumato, il climatizzatore renderà 3kW d’energia termica (calore sottratto all’ambiente da raffrescare). Stessa cosa dicasi per il COP ovvero un valore del COP pari a tre vuol dire, ad esempio, che per ogni kW d’energia elettrica consumato, la pompa di calore renderà 3kW d’energia termica all’ambiente da riscaldare; uno di questi fornito dall’energia elettrica consumata e gli altri due chilowattora prelevati dall’ambiente esterno.

Con l’installazione di pannelli fotovoltaici si può iniziare a produrre energia in modo autonomo. Chi intende dotarsi di un impianto a uso domestico può seguire la procedura semplificata e avviare i lavori senza dover richiedere speciali autorizzazioni.

Interrogarsi sul costo di un impianto fotovoltaico è una delle prime cose quando si inizia a pensare di installarne uno in casa. I costi possono variare notevolmente a seconda della grandezza dell’impianto e della qualità delle componenti installate.

Gli ottimizzatori fotovoltaici migliorano l’efficienza dei pannelli solari, massimizzando l’energia anche in caso di ombreggiamento. Assicurano monitoraggio, performance ottimali, ideali per installazioni su tetti irregolari con ombreggiamento variabile.

Le batterie fotovoltaico sono parte importante di un impianto fotovoltaico. Servono per accumulare l’energia prodotta e assicurare l’autonomia energetica, oltre che permettere di risparmiare sulla bolletta luce.

Con una pompa di calore è possibile utilizzare un sistema per il riscaldamento ad alta efficienza che, sfruttando un principio fisico, riesce a raggiungere gli obiettivi desiderati con un consumo ridotto di energia.
La pompa di calore può funzionare con efficienze elevate, sicuramente maggiori di qualsiasi impianto con caldaia (comprese quelle a condensazione), anche con sistemi di distribuzione dell’acqua a media temperatura.
Quindi non richiede necessariamente un impianto di distribuzione con pannelli radianti a pavimento, anzi sull’esistente sono molto diffusi gli impianti di distribuzione con ventilconvettori o fancoil, che rappresentano una soluzione molto valida anche per il funzionamento estivo in raffrescamento.

L’inverter è una tecnologia che consente di regolare la velocità dei motori elettrici, ed è applicabile in molti campi, tra cui i climatizzatori.
In un normale climatizzatore la potenza erogata è costante e la temperatura degli ambienti è regolata attraverso l’accensione e lo spegnimento del motore. In un climatizzatore con inverter, invece, la potenza erogata è variabile in funzione della temperatura dell’ambiente. Variando e regolando il funzionamento del motore è possibile raggiungere velocemente la temperatura desiderata ottimizzando i consumi di energia elettrica.
Tramite un climatizzatore a inverter si può ottenere un risparmio energetico del 30-40% rispetto agli apparecchi che mantengono la temperatura desiderata attraverso un meccanismo di ripetuti on/off.
I principali vantaggi dei climatizzatori a inverter sono:
• Prestazioni ottimali in qualsiasi condizione (rispetto a un climatizzatore senza inverter)
• Maggiore comfort, la temperatura degli ambienti è infatti mantenuta costante con uno scostamento massimo di 0, 5°C
• Maggiore risparmio di energia elettrica
• Meno usura e vita più lunga dell’apparecchio, che si ottiene evitando continue ripartenze e disattivazioni del motore

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